domenica 13 maggio 2012

Pensiero notturno N°1

La notte porta consiglio,così diceva qualche saggio in un tempo passato,a me personalmente la notte o meglio ancora il momento prima di prendere sonno oltre che a darmi consiglio mi aiuta a riflettere,davanti a me si crea come una lavagna nera e i gessetti colorati della immaginazione cominciano a colorarla facendo riaffiorare nel contempo ricordi sbiaditi dell'infanzia,non è raro che mi addormento pensando a quanto ero felice quando ero bambino. Ovviamente si trattava di una felicità ben differente di quella di un adulto,una felicità del tutto disinteressata al desiderio di affermazione sociale piuttosto che alla voglia di guadagno o di trovare uno scopo e una collocazione in questa vita,si trattava di una felicità basata sulle piccole cose,piccole si,ma ricche di significato,da un abbraccio della mamma,che francamente con il passare del tempo sono diminuiti di numero,per quanto ne vorrei ancora ogni giorno ma si fa sempre fatiche a dire ai propri genitori che gli si vuole bene quando si diventa grandi,quando si è piccoli i sentimenti vengono chiaramente espressi e comunicati,quanti "ti voglio bene" abbiamo detto quando eravamo piccoli,e quanti ne diciamo ora che siamo adulti?
I bambini hanno molto da insegnarci,e non è una delle tante frasi retoriche è la verità,forse anche una scomoda verità che tutti sappiamo che non vogliamo riconoscere,i bambini nella loro innocenza ci insegnano molto,nei loro modi di fare,nei lori gesti e nelle loro domande curiose e anche imbarazzanti.
Quando eravamo bambini non ci spaventava il domandare,si domandava sempre,si chiedeva tutto,il perchè delle cose,come funzionano, a cosa servono,e poi c'erano le domande che per gli adulti erano imbarazzanti e alle quali nessun adulto riusciva bene a rispondere ne tanto meno ad ovviare la domanda... Poi la mente torna al presente all'oggi e mi chiedo, siamo stati tutti quanti bambini e tutti quanti abbiamo chiesto,abbiamo sbagliato e abbiamo detto,da bambini era più facile amare e avere delle amicizie,forse perchè non si sapevano bene le cose come funzionavano o forse perchè proprio lo sapevano benissimo come funzionavano le cose, forse l'età e la "maturità" ci ha fatto mettere dei veli davanti a certi argomenti e altre volte abbiamo costruito dei muri,ed ecco che nascono i taboo, le frasi da non dire e gli argomenti da non trattare... Non so se è il corso naturale delle cose che ci porta a precludere alcune strade e ad essere più distaccati dalla realtà di quanto non possa esserlo un bambino che per sua natura dovrebbe essere un sognatore ed un grande immaginatore... ma nella sua quotidianità è molto più pragmatico e concreto di un adulto.

Concludo chiedendomi a quanto punto una cosa,quanto ho smesso di crescere? quando la vita si è impossessata di me,mentre invece dovevo essere io ad impossessarmi della vita? Quando ho smesso di dire ti voglio bene?

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