martedì 15 maggio 2012

Pensee de na Lüseerta...

I pensieri di una Lucertola...
La mia vita sta cambiando,e di conseguenza anche il mio blog.
Sono sempre stato affascinato dalla lucertola,è un animale che nella mia fantasia fa da collegamento tra il mondo reale e il mondo onirico dei sogni e dei desideri ed esprime tutta la voglia che l'uomo ha di assecondarli e raggiungerli.
Non so dirvi perchè  proprio la Lucertola,non penso di esser stato io ad aver scelto lei come animale totem ma penso sia stato l'esatto opposto.Da ragazzino mi divertivo a catturarle, a giocarci insieme e anche a farci ogni sorta di gioco macabro con fili di corda e quant'altro potesse capitarmi tra le mani,è allora che la Lucertola mi ha scelto proprio per farmi provare cosa significa essere senza cosa, il dolore che si prova quando ti viene staccata ,quando una parte di te o delle tue convinzioni vengono perse e abbandonate. Delle volte è una perdita involontaria, c'è sempre nella vita un qualcuno che ti vuole staccare la coda,vuole farti soffrire,chissà poi perchè e vuol farti cadere a terra, vuole strapparti la coda e vedere poi cosa succede. Altre volte la coda va staccata per necessità,non perchè sono gli altri che lo vogliono ma perchè sei tu che te ne vuoi liberare,perchè devi fuggire da qualcosa e allora è meglio che quel qualcosa si avventi sulla tua coda mozzata piuttosto che sul tuo corpo,e questa perdita ti permette di sopravvivere.

Per me la coda simboleggia anche il passato che ci si porta alle spalle, anche se  doloroso e non  sempre facile,delle volte conviene davvero abbandonarlo e non pensarci,dimenticarlo come la lucertola dimentica la coda perduta,lasciarlo a terra e continuare a camminare, ricostruendolo giorno per giorno con nuovi principi e con nuove persone al fianco. Ecco ora io mi trovo in questa situazione, ho da poco perso la coda, mi ritrovo con un passato che mi ha tanto deluso e con la voglia di ricominciare,non è facile vagare senza coda,spesso si perde l'equilibrio e si cade a terra e ci si fa davvero tanto male, ma so che con il tempo la coda ricrescerà più forte,approfittando dell'esperienza passata,dovuta agli errori miei e alle malefatte di altri...devo solo aver pazienza.

Ringrazio la Lucertola di avermi accettato come suo figlio o suo discepolo e la ringrazio ancora una altra volta perchè ora che sto provando cosa significa essere senza coda ,finalmente mi sento perdonato dalle lucertole.Finalmente mi sento una lucertola.

Vorrei citare una delle mie canzoni preferite di uno dei miei artisti preferiti ,Davide van de Sfroos, che riassume meglio quello che sento e che provo e il mio stile di vita,anche lui come me,molto prima di me è stato perdonato delle lucertole e della lucertola ne ha fatto un simbolo della sua musica,parole,suoni e canzoni...



E sarà menga il campaniilE non sarà il campanile
a facch un boecc nella crapa del suuA fare un buco nella testa del sole
l’arcubaleno el borla mea in tèraL’arcobaleno non cade a terra
se se necoorg che l’ha sbaglià i culuuSe non si accorge che ha sbagliato i colori
e sarà menga sta ringhiera rüginE non sarà questa ringhiera ruggine
a fermà il torr quand vurerà scapàA fermare il toro quando vorrà scappare
gnanca sto omm cun’t el badiilNeanche quest’uomo con il badile
e la sua mamm che cambia mai scusàaE sua madre che cambia mai grembiule
quanti zanzar in soel camp di buccQuante zanzare sul campo di bocce
quanti cuveert in soel lecc la noccQuante coperte sul letto la notte
e quanti voolt emm cambià tuajaE quante volte abbiamo cambiato la tovaglia
per un tavul senza invidàaPer un tavolo senza invitati
quanti butegli pièe del saang di stellQuante bottiglie piene del sangue delle stelle
quanti büceer per lassà in giir l’umbrìaQuanti bicchieri per lasciare in giro l’ombra
quanti paròll in soe un tocch de cartaQuante parole su un pezzo di carta
e in soe la lengua dumà un francubullE sulla lingua solo un francobollo
Riid insema de me dona lüseertaRidi insieme a me donna lucertola
lassa che ogni fülmin el se scüurtaLascia che ogni fulmine si accorci
riid insema de me dona luseertaRidi insieme a me donna lucertola
lassa ogni fenestra a buca verta questa noccLascia ogni finestra a bocca aperta questa
El pioev soe chi se moevPiove su chi si muove
el pioev soe chi sta fermuPiove su chi sta fermo
ma taant el tempuraalMa tanto il temporale
ghe l’emm scià in brascL’abbiamo qui in braccio
E sarà mea questu specc de aquaE non sarà questo specchio d’acqua
a daat indréè la tua facia a sees annA ridarti la faccia che avevi a sei anni
la matena la g’ha l’oor in bucaLa mattina ha l’oro in bocca
ma un cactus in di sacòccMa un cactus nelle tasche
e sarà menga questu crucifissE non sarà questo crocifisso
cun tacaa un Cristo cunt el vinavillCon appeso un Cristo con il vinavill
a famm desmett de pregà incrüsciàaA farmi smettere di pregare piegato
denaanz a questo cumudenDavanti a questo comodino
perché ogni cioo faa maa se’l sbogiaPerché ogni chiodo fa male e quando buca
ma anca quaand te la tiren foeMa anche quando te lo estraggono
e quaand el teemp el finiss la bendaE quando il tempo finisce la benda
el taca a duperà’l curlascInizia ad adoperare la mannaia
e te séet menga se l’è culpa del ciooE non sai se è colpa del chiodo
o del martell che l’ha picàaO del martello che l’ha picchiato
e la matena la g’ha l’oor in bucaE la mattina ha l’oro in bocca
però i diamanti i a scundüü in del cüüPerò i diamanti li ha nascosti nel culo
Riid insema de me dona luseertaRidi con me donna lucertola
prega che ogni spada sia de cartaPrega che ogni spada sia di carta
riid inseme de me dona luseertaRidi con me donna lucertola
prega sia per l’unda che la barca questa noccPrega sia per l’onda che per la barca questa
el veent el diis una robaIl vento dice una cosa
la loena na diis un’oltraLa luna ne dice un’altra
ma il coer che ghemm l’è abitüaa aMa il cuore che abbiamo è abituato a nuotare
il coer che ghemm l’è abitüaa a nudàIl cuore che abbiamo è abituato a nuotare
E sarà menga questa polaroidE non sarà questa polaroid
cun soe un facia che s’è sculuridaCon ritratta una faccia che si è scolorita
a scancelà la mann che m’ha tegnüü in brascA cancellare la mano che mi ha tenuto in braccio

Canzone che DVDS dedica al padre,come tutto il resto dell'album Yanez.




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