domenica 20 maggio 2012

Parliamo di Johnny Cash...


Parliamo di Johnny Cash


Cresciuto in Arkansas, dopo aver trascorso quattro anni nell'esercito tento' la fortuna a Memphis: con Perkins, Lewis e Presley formo` il quartetto di star della Sun ai primordi del rock and roll. Affiancato dal chitarrista Luther Perkins e dal bassista Marshall Grant, Cash registro` ballate fluenti e cadenzate come Folsom Prison Blues , nota anche comeUnderstand Your Man, e I Walk The Line.Ma Cash trovo` la sua vera vocazione a Nashville, dove fuse (come tanti altri) country, pop e rock, eccellendo con il rockabilly Get Rhythm e l'hillbilly Rock Island Line. With His Hot and Blue Guitar e` l'album di quella stagione, che contiene i singoli e la sua versione di The Wreck Of The Old 97. Fluente, melodico, drammatico, capace di avvolgere le sue storie in atmosfere eroiche, in quel periodo diede alcuni intensi sermoni laici di profonda moralita', come Jack Clement's Ballad Of The Teenage Queen , Guess Things Happen That Way , Don't Take Your Guns To Town.
Trasferitosi nella zona di Los Angeles, alcolizzato e drogato, Cash si trasformo` in folksinger impegnato ma senza riuscire a conquistare i cuori dei giovani. Uscirono album sempre piu` mediocri come Fabulous, Hymns ,Songs Of Our Soil, Now There Was a Song, Ride This Train , che e` uno dei meno peggio, una storia degli USA attraverso le "train songs", Sound of Johnny Cash, Blood Sweat And Tears, etc. A risollevarne le sorti fu l'hit Rings Of Fire , scritto da June Carter. Cash si era trasferito al Greenwich Village e aveva tentato di entrare a far parte della nuova generazione di cantautori, ma senza grande successo. Gli album Ring of Fire, Bitter Tears, Sings The Ballads Of The True West,Ballads of the True West,Everybody Loves a Nut ,Happiness Is You, decretarono in realta` una progressiva discesa nell'inferno della tossico-dipendenza, da cui si risollevo` soltanto nel 1967. June Carter lo ripuli`, sposo` e converti` alla religione.
Cash divenne cosi` un banale cantante country (Long-Legged Guitar Pickin' Man, 1967;Daddy Sang Bass, 1968; A Boy Named Sue, 1969, scritta da Shel Silverstein e nota anche come The Man in Black; Sunday Morning Coming Down, 1970; Flesh and Blood, 1970). Conservo` un minimo di dignita` grazie ai concerti nelle carceri, che fornirono materiale per album di grande successo popolare comeFolsom Prison (1968) e San Quentin (1969). Mentre proseguiva le sue campagne religiose con la moglie, Cash raccoglieva anche qualche successo nelle classifiche del country come A Thing Called Love e One Piece at a Time (1976), ma gli album del periodo, come A Man in Black , A Thing Called Love , America , hanno poco da farsi invidiare.
Nel 1982 Cash formo` i Survivors con Carl Perkins e Jerry Lee Lewis. Dal 1985 al 1995 registro` dischi con Willie Nelson, Kris Kristofferson, e Waylon Jennings:Highwayman ,Highwayman 2 , The Road Goes On Forever (Liberty, 1995).
La sua carriera solista, che aveva preso una direzione piu` seria con Water from the Wells of Home  e The Mystery of Life , sfocio` negli American Recordings (American, 1994) per sole voce e chitarra acustica.
Il 15 maggio 2003, all'età di 73 anni, muore la moglie June. Nel settembre dello stesso anno Cash viene ricoverato nel Baptist Hospital di Nashville per complicazioni diabetiche, e vi muore il 12 settembre. Viene sepolto accanto alla moglie nel cimitero Hendersonville Memory Gardens a Hendersonville nel Tennessee.




venerdì 18 maggio 2012

Cronache di Biassono...

Quella di Biassono è la giunta dei buffoni,persone che si dilettano a prendere in giro oltre che loro stessi anche i cittadini.
Non è ammissibile che un paese,a prescindere dalla maggioranza in consiglio,sia costellato di simboli di partito e che un consigliere comunale dica che non è riferibile alla lega in quanto non è di colore verde;verde come i sorci che vedo ogni volta che passeggiando per Biassono incombo in vie dai nomi fantasy e tendenziosi,(Largo Pontida,via dei Celti,giardini padani per non parlare poi di Via Padania, che anche il correttore automatico di word non riconosce proprio perchè la padania non esiste). 
L'unica mossa saggia da parte del sindaco è stata quella della petizione contro il distributore nel parco,ma per il resto non ha mostrato il minimo senso di civiltà e di rispetto nei confronti della cittadinanza tutta.
E' in oltre evidente che la cultura alla maggioranza non piaccia proprio,ci sarebbe da capire se è una questione di controllo mentale delle masse oppure un tentativo di creare una habitat più adatto a loro e alla loro filosofia di partito.


Visto e considerato che molti cittadini non hanno ne tempo,ne voglia di partecipare al consiglio comunale e visto che sarebbe giusto che tutti sappiano quello che viene discusso,ma soprattutto i modi e i termini usati,vorrei sapere,da parte di qualcuno che se ne intende,se è possibile filmare il consiglio e poi pubblicarlo su youtube,considerando che si tiene in un luogo pubblico e che riguarda tutta la cittadinanza...


Grazie.

martedì 15 maggio 2012

Pensee de na Lüseerta...

I pensieri di una Lucertola...
La mia vita sta cambiando,e di conseguenza anche il mio blog.
Sono sempre stato affascinato dalla lucertola,è un animale che nella mia fantasia fa da collegamento tra il mondo reale e il mondo onirico dei sogni e dei desideri ed esprime tutta la voglia che l'uomo ha di assecondarli e raggiungerli.
Non so dirvi perchè  proprio la Lucertola,non penso di esser stato io ad aver scelto lei come animale totem ma penso sia stato l'esatto opposto.Da ragazzino mi divertivo a catturarle, a giocarci insieme e anche a farci ogni sorta di gioco macabro con fili di corda e quant'altro potesse capitarmi tra le mani,è allora che la Lucertola mi ha scelto proprio per farmi provare cosa significa essere senza cosa, il dolore che si prova quando ti viene staccata ,quando una parte di te o delle tue convinzioni vengono perse e abbandonate. Delle volte è una perdita involontaria, c'è sempre nella vita un qualcuno che ti vuole staccare la coda,vuole farti soffrire,chissà poi perchè e vuol farti cadere a terra, vuole strapparti la coda e vedere poi cosa succede. Altre volte la coda va staccata per necessità,non perchè sono gli altri che lo vogliono ma perchè sei tu che te ne vuoi liberare,perchè devi fuggire da qualcosa e allora è meglio che quel qualcosa si avventi sulla tua coda mozzata piuttosto che sul tuo corpo,e questa perdita ti permette di sopravvivere.

Per me la coda simboleggia anche il passato che ci si porta alle spalle, anche se  doloroso e non  sempre facile,delle volte conviene davvero abbandonarlo e non pensarci,dimenticarlo come la lucertola dimentica la coda perduta,lasciarlo a terra e continuare a camminare, ricostruendolo giorno per giorno con nuovi principi e con nuove persone al fianco. Ecco ora io mi trovo in questa situazione, ho da poco perso la coda, mi ritrovo con un passato che mi ha tanto deluso e con la voglia di ricominciare,non è facile vagare senza coda,spesso si perde l'equilibrio e si cade a terra e ci si fa davvero tanto male, ma so che con il tempo la coda ricrescerà più forte,approfittando dell'esperienza passata,dovuta agli errori miei e alle malefatte di altri...devo solo aver pazienza.

Ringrazio la Lucertola di avermi accettato come suo figlio o suo discepolo e la ringrazio ancora una altra volta perchè ora che sto provando cosa significa essere senza coda ,finalmente mi sento perdonato dalle lucertole.Finalmente mi sento una lucertola.

Vorrei citare una delle mie canzoni preferite di uno dei miei artisti preferiti ,Davide van de Sfroos, che riassume meglio quello che sento e che provo e il mio stile di vita,anche lui come me,molto prima di me è stato perdonato delle lucertole e della lucertola ne ha fatto un simbolo della sua musica,parole,suoni e canzoni...



E sarà menga il campaniilE non sarà il campanile
a facch un boecc nella crapa del suuA fare un buco nella testa del sole
l’arcubaleno el borla mea in tèraL’arcobaleno non cade a terra
se se necoorg che l’ha sbaglià i culuuSe non si accorge che ha sbagliato i colori
e sarà menga sta ringhiera rüginE non sarà questa ringhiera ruggine
a fermà il torr quand vurerà scapàA fermare il toro quando vorrà scappare
gnanca sto omm cun’t el badiilNeanche quest’uomo con il badile
e la sua mamm che cambia mai scusàaE sua madre che cambia mai grembiule
quanti zanzar in soel camp di buccQuante zanzare sul campo di bocce
quanti cuveert in soel lecc la noccQuante coperte sul letto la notte
e quanti voolt emm cambià tuajaE quante volte abbiamo cambiato la tovaglia
per un tavul senza invidàaPer un tavolo senza invitati
quanti butegli pièe del saang di stellQuante bottiglie piene del sangue delle stelle
quanti büceer per lassà in giir l’umbrìaQuanti bicchieri per lasciare in giro l’ombra
quanti paròll in soe un tocch de cartaQuante parole su un pezzo di carta
e in soe la lengua dumà un francubullE sulla lingua solo un francobollo
Riid insema de me dona lüseertaRidi insieme a me donna lucertola
lassa che ogni fülmin el se scüurtaLascia che ogni fulmine si accorci
riid insema de me dona luseertaRidi insieme a me donna lucertola
lassa ogni fenestra a buca verta questa noccLascia ogni finestra a bocca aperta questa
El pioev soe chi se moevPiove su chi si muove
el pioev soe chi sta fermuPiove su chi sta fermo
ma taant el tempuraalMa tanto il temporale
ghe l’emm scià in brascL’abbiamo qui in braccio
E sarà mea questu specc de aquaE non sarà questo specchio d’acqua
a daat indréè la tua facia a sees annA ridarti la faccia che avevi a sei anni
la matena la g’ha l’oor in bucaLa mattina ha l’oro in bocca
ma un cactus in di sacòccMa un cactus nelle tasche
e sarà menga questu crucifissE non sarà questo crocifisso
cun tacaa un Cristo cunt el vinavillCon appeso un Cristo con il vinavill
a famm desmett de pregà incrüsciàaA farmi smettere di pregare piegato
denaanz a questo cumudenDavanti a questo comodino
perché ogni cioo faa maa se’l sbogiaPerché ogni chiodo fa male e quando buca
ma anca quaand te la tiren foeMa anche quando te lo estraggono
e quaand el teemp el finiss la bendaE quando il tempo finisce la benda
el taca a duperà’l curlascInizia ad adoperare la mannaia
e te séet menga se l’è culpa del ciooE non sai se è colpa del chiodo
o del martell che l’ha picàaO del martello che l’ha picchiato
e la matena la g’ha l’oor in bucaE la mattina ha l’oro in bocca
però i diamanti i a scundüü in del cüüPerò i diamanti li ha nascosti nel culo
Riid insema de me dona luseertaRidi con me donna lucertola
prega che ogni spada sia de cartaPrega che ogni spada sia di carta
riid inseme de me dona luseertaRidi con me donna lucertola
prega sia per l’unda che la barca questa noccPrega sia per l’onda che per la barca questa
el veent el diis una robaIl vento dice una cosa
la loena na diis un’oltraLa luna ne dice un’altra
ma il coer che ghemm l’è abitüaa aMa il cuore che abbiamo è abituato a nuotare
il coer che ghemm l’è abitüaa a nudàIl cuore che abbiamo è abituato a nuotare
E sarà menga questa polaroidE non sarà questa polaroid
cun soe un facia che s’è sculuridaCon ritratta una faccia che si è scolorita
a scancelà la mann che m’ha tegnüü in brascA cancellare la mano che mi ha tenuto in braccio

Canzone che DVDS dedica al padre,come tutto il resto dell'album Yanez.




lunedì 14 maggio 2012

Vivere o Esistere?


Vivere è la cosa più rara del mondo: i più, esistono solamente...

Così recita un aforisma di Oscar Wilde,ed effettivamente non ha tutti i torti,raramente viviamo,spesso sopravviviamo o peggio ancora non viviamo affatto,esistiamo soltanto,e per molti anche questa è una gran fortuna. Essere vivi è difficile,ma non complicato,basta avere un minimo di forza di volontà,e in questo periodo dovrei averne anche io,ma non è sempre facile trovare la giusta motivazione che ci dia la spinta quotidiana a non mollare,a non farci travolgere dagli eventi a non lasciare che siano le cose a fare il loro corso,certe volte è vero non è possibile interrompere il corso degli eventi ma ci sono delle volte in cui lo è o quanto meno ci si deve provare. Forse sto scrivendo queste cose soprattutto per me stesso,perchè magari rileggendole troverò la forza e la voglia di continuare a lottare,di cambiare quello che non va nella mia vita. Le difficoltà sono all'ordine del giorno,alcune sono solo piccoli ostacoli facili da superare,altri ci sembrano mura ciclopiche,gigantesche barriere che ci scoraggiano e che ci fanno perdere la voglia di continuare a lottare,ci precludono la vista dell'obbiettivo che abbiamo in mente,ma non c'è soddisfazione migliore di quella che si prova quando si riesce a superarle,da soli, o con l'aiuto di qualcuno di speciale,un amico,una compagna o un compagno. Non c'è cosa più bella di vedere queste mura alle nostre spalle e pensare, "c'è l'ho fatta". Le difficoltà fanno parte della vita e ci aiutano ad apprezzarla fino in fondo,sconfiggere o evitarle fa la differenza tra esistere o vivere.

domenica 13 maggio 2012

Pensiero notturno N°1

La notte porta consiglio,così diceva qualche saggio in un tempo passato,a me personalmente la notte o meglio ancora il momento prima di prendere sonno oltre che a darmi consiglio mi aiuta a riflettere,davanti a me si crea come una lavagna nera e i gessetti colorati della immaginazione cominciano a colorarla facendo riaffiorare nel contempo ricordi sbiaditi dell'infanzia,non è raro che mi addormento pensando a quanto ero felice quando ero bambino. Ovviamente si trattava di una felicità ben differente di quella di un adulto,una felicità del tutto disinteressata al desiderio di affermazione sociale piuttosto che alla voglia di guadagno o di trovare uno scopo e una collocazione in questa vita,si trattava di una felicità basata sulle piccole cose,piccole si,ma ricche di significato,da un abbraccio della mamma,che francamente con il passare del tempo sono diminuiti di numero,per quanto ne vorrei ancora ogni giorno ma si fa sempre fatiche a dire ai propri genitori che gli si vuole bene quando si diventa grandi,quando si è piccoli i sentimenti vengono chiaramente espressi e comunicati,quanti "ti voglio bene" abbiamo detto quando eravamo piccoli,e quanti ne diciamo ora che siamo adulti?
I bambini hanno molto da insegnarci,e non è una delle tante frasi retoriche è la verità,forse anche una scomoda verità che tutti sappiamo che non vogliamo riconoscere,i bambini nella loro innocenza ci insegnano molto,nei loro modi di fare,nei lori gesti e nelle loro domande curiose e anche imbarazzanti.
Quando eravamo bambini non ci spaventava il domandare,si domandava sempre,si chiedeva tutto,il perchè delle cose,come funzionano, a cosa servono,e poi c'erano le domande che per gli adulti erano imbarazzanti e alle quali nessun adulto riusciva bene a rispondere ne tanto meno ad ovviare la domanda... Poi la mente torna al presente all'oggi e mi chiedo, siamo stati tutti quanti bambini e tutti quanti abbiamo chiesto,abbiamo sbagliato e abbiamo detto,da bambini era più facile amare e avere delle amicizie,forse perchè non si sapevano bene le cose come funzionavano o forse perchè proprio lo sapevano benissimo come funzionavano le cose, forse l'età e la "maturità" ci ha fatto mettere dei veli davanti a certi argomenti e altre volte abbiamo costruito dei muri,ed ecco che nascono i taboo, le frasi da non dire e gli argomenti da non trattare... Non so se è il corso naturale delle cose che ci porta a precludere alcune strade e ad essere più distaccati dalla realtà di quanto non possa esserlo un bambino che per sua natura dovrebbe essere un sognatore ed un grande immaginatore... ma nella sua quotidianità è molto più pragmatico e concreto di un adulto.

Concludo chiedendomi a quanto punto una cosa,quanto ho smesso di crescere? quando la vita si è impossessata di me,mentre invece dovevo essere io ad impossessarmi della vita? Quando ho smesso di dire ti voglio bene?