
Questa storia si perde nella notte dei
tempi,quando l'uomo ancora amico della natura sapeva viverci in un
rapporto di reciproco scambio,senza che nessuno prevalesse
sull'altro. Come tutte le primavere,fino a quel giorno, tutti gli
uccelli erano intenti a cercare rametti ed erba secca per costruirsi
il nido. Il cuculo,arrivato solo ad Aprile inoltrato,non trovò più
ne rametti ne erba secca e tutti i vecchi nidi erano stati occupati e
risistemati da altri uccelli che decisero di intraprendere prima la
migrazione per accaparrarsi i posti migliori. I mesi passarono e il
cuculo vagava per il bosco alla ricerca disperata di un nido dove
poter deporre le uova. Mentre il sole tramontava all'orizzonte e
colorava le nuvole di un rosso accesso,la civetta vedendo che si
faceva buio decise di uscire dal nido per cacciare qualche topo,aveva
appena deposto 3 uova e non c'era bisogno di covarle vista la
temperatura gradevole dell'aria. Il cuculo vedendo la civetta uscire
dal nido,orientandosi con la tenue luce rossastra del
crepuscolo,entrò svelto nel nido della civetta,e con un rapido gesto
butto le uova appena deposte fuori dal nido e poi ne posò altre tre.
Il cuore del cuculo batteva forte e temeva che la civetta potesse
scovarlo e ucciderlo,per questo non appena depose le sue uova si
affrettò ad uscire dal nido e a volare via lontano dal bosco. Solo a
notte fonda la civetta tornò nel nido e si accorse che che le sue
uova erano state sostituite,il silenzio della notte fu rotto da un
grido disperato di rabbia e terrore,che anche il cuculo volato a
parecchi chilometri di lontananza sentì distintamente. Tutti gli
animali del bosco si svegliarono impauriti e impietriti al sentire il
verso così tetro e cupo della civetta. Da quel giorno la civetta
decise di uscire solo la notte,per non esser vista da nessuno e per
poter urlare tutte le sere,da sola il dolore per la perdita dei
propri piccoli. Ecco perchè la civetta ha un verso che ricorda il
grido di una donna spaventata e terrorizzata.
"La
civetta attraverso i suoi occhi turba con la sua presenza, rompendo
l’oscurità nella quale doveva rimanere,procurando spavento e presa
di coscienza."
NDA:
Questa ovviamente è una storiella inventata,un modo fantasioso per spiegare l'acuto verso della Civetta,ma non significa affatto che sia una animale che porti sfortuna,anzi,se avete il privilegio come me,di sentirla cantare quasi ogni notte,significa che siete tra i pochi fortunati a vivere in mezzo al verde,in un posto dove il cemento e l'asfalto non ha preso il posto del cemento. La vera sfortuna sta nelle persone ignoranti che disprezzano e spesso uccidono gli animali solo per credenze popolari insensate.
Simone Monguzzi.
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