martedì 5 giugno 2012

S.O.S RICCIO

Quando ero bambino il mio giardino di notte si riempiva di una miriade di creature alle quali non sapevo dare una forma esatta ma sapevo riconoscerle tutte dal rumore,grilli,cicale,grilli talpa,civette... ma l'animale che da sempre suscitava in me una forma di rispetto e di fasciano era il riccio.
Se stavo ben attento lo sentivo arrivare,si sentiva il rumore che fa quando annusa l'aria a caccia di prede,solitamente qualche invertebrato o qualche piccolo rospo.
Con il passare del tempo la popolazione dei ricci,e non solo quelli,è andata scemando fino quasi ad essere del tutto assente,la costruzione di nuove abitazioni e strade e la riduzione del verde pubblico ha diminuito drasticamente il numero di questi animali da aggiungersi anche all'utilizzo intensivo di diserbanti e insetticidi nelle colture e nelle piantagioni di mais e grano turco.
Molti ricci poi vengono uccisi dalle auto che sbadatamente li schiacciano e non è raro trovarli senza vita sul ciglio della strada.
Insomma questo animale che dal periodo Cretaceo fino ad oggi è riuscito a sopravvivere ed a adattarsi ,ora si trova in grossa difficoltà,non sto dicendo che è arrischio di estinzione perché è a rischio minimo di estinzione però già solo il fatto che diventa sempre più raro vederlo è un campanello d'allarme.
Di seguito riporto alcune indicazione datemi da un carissimo amico veterinario sugli errori più grossi da evitare nel caso in cui ci trovassimo nell'occasione di dover soccorrere un riccio ferito o in difficoltà.


Non improvvisare cure fai-da-te

  • non somministrare alcun farmaco o prodotto, compresi gli antipulci.
  • consultare sempre persone esperte che potranno consigliare le azioni più adatte in relazione alle condizioni dei ricci.
  • se il riccio è ferito non rimandare la visita veterinaria, che in questi casi è indispensabile e urgente!

Prima di nutrire un riccio

  • capire se è già svezzato o ancora lattante.
  • scaldarlo mettendo nel contenitore in cui è sistemato una borsa dell'acqua calda o una bottiglia piena di acqua calda avvolta in un panno o in più giri di carta da cucina; la fonte di calore non deve occupare tutto il contenitore perché il riccio deve potersene allontanare se ha troppo caldo, e il panno in cui è avvolta non deve avere sfilacci, pericolosissimi per le zampe dei ricci.
  • valutare insieme a un veterinario se ha o può avere fratture o traumi interni (è il caso di un riccio incidentato o morso da altri animali)

Non dare al riccio cibi inadatti o in dosi eccessive

  • mai dare al riccio latte, derivati del latte e tutti i prodotti che contengono lattosio, mandorle e nocciole, carne di maiale e salumi, dolci, farinacei (pasta, pane, biscotti, ecc.), alimenti ricchi di amido (patate, riso, castagne, ecc.), alcolici, succhi di frutta e altre bibite.
  • ai giovani ricci già svezzati, fino a 200 grammi di peso corporeo, dare circa 1/4 del loro peso in carne più poca frutta e pochi croccantini come contorno.
  • ai ricci oltre i 200 gr di peso corporeo dare al massimo 50 gr al giorno di carne più poca frutta e pochi croccantini come contorno.
  • ricorda che l'obesità compromette gravemente la salute del riccio e il suo reinserimento in natura

Non lavarlo

  • è sbagliato alterare l'odore di un selvatico.
  • si rischia solo di fargli prendere freddo.

Non spostare un riccio lontano dalla zona del ritrovamento a meno che non sia evidentemente malato, ferito, coperto da zecche e mosche

  • spostando un riccio si rischia di allontanare una mamma dai suoi piccoli.
  • eventualmente si può decidere di spostare un riccio che si trova in situazioni precarie una volta verificato che sia un maschio.

Non sottovalutare la capacità di fuga di un riccio

  • se il riccio deve essere momentaneamente trattenuto sistemalo in un contenitore a prova di fuga: vanno bene gabbie con sbarre in filo metallico rigido, trasportini per gatti, scatole in plastica con bordi lisci alti almeno 50 cm.
  • scatole più basse possono essere usate per il trasporto, ma vanno chiuse con un coperchio forato ben fermato con corda o scotch.
  • scatole in cartone possono essere usate solo temporaneamente perché il riccio può bucarle in poche ore.

Se si prelevano più ricci, non tenerli tutti insieme

  • la separazione serve per evitare lotte, controllare chi mangia, osservare il comportamento e valutare le feci di ognuno... e per evitare gravidanze e nascite in cattività, molto rischiose per i piccoli!

Evitare che il riccio corra pericoli mentre lo tratteniamo temporaneamente

  • non utilizzare gabbie e recinti in rete perché le maglie, grandi o piccole, sono pericolose per i ricci.
  • se lo si fa camminare, chiudere buchi e fessure in cui può infilarsi e pulire il pavimento da eventuali fili o capelli, pericolosissimi per le zampe del riccio.
  • assicurarsi che non possa cadere dall'alto, da scale o balconi.
  • tenere lontani dal riccio gli animali domestici.
  • proteggere il contenitore con zanzariere in estate per evitare che le mosche depongano uova nel cibo o addosso al riccio.
Il riccio europeo (Erinaceus europaeus) è un animale selvatico protetto da diverse leggi: non può essere cacciato, non può essere spostato o trattenuto senza motivo e non può essere trasformato in un animale da compagnia.


Foto scatta nel giardino di casa mia.

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